lunedì 13 aprile 2009
Dynasty Puoti
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La linea di Giovanni Comneno di Castrum Poti o Komne (del Poto o Potente)da cui Comneno (Georgia) e quella di Tommaso Paleologo di Morea e’ quella di un
Giovanni Poto Paleologo o Seniore ed Alfonso Poto Paleologo , Jeronte o Seniore che appare, nella seconda metà del XV secolo. Il nome Paleologo , infatti deriva da Pala(Poto, Potente o Sovrano) Ghio o chios che significa Dinastia ,Casa ,di Poto
Il titolo di Despota fu in origine degli imperatori greci. Dignita’ di secondo titolo degli imperatori, il despota aveva diritto al rango di Maesta’(Basileia) e paludamento , scettro da re.Gli imperatori di Bisanzio crearono despoti i figli , prenti ed affini(Meursio, lessico barbaro-Leunclavio p.22 Pandect hist.turc.)I discendenti degli imperatori Paleologo, nomaronsi Despoti, o Jerontes- Seniores, Des-Pota -
da cui Poto il Seniore (Paleologo, da Pala significa Vecchio , o forte, potente,Poto o sovrano)
DINASTIA PUOTI DI COMNENO PALEOLOGO POTO
L’IMPERATORE GIOVANNI II COMNENO A CALLISTO II
SULL’UNIONE DELLE CHIESE
[Costantinopoli], 1139 giugno
——————————————————————————–
Rotolo pergamenaceo, mm 3975×365, composto da otto pergamene; scrittura aurea su pergamena purpurea e firma imperiale in rosso.
ASV, A.A., Arm. I-XVIII, 402
In risposta ad una precedente lettera di papa Innocenzo II (1130‑1143) a lui diretta, l’imperatore d’Oriente Giovanni II Comneno (1118‑1143) invia al pontefice una lettera solenne, rivestita di elementi che la rendono preziosa: pergamena trattata con tinta color rosso porpora, caratteri della scrittura in oro, cornice con fregi a viticci dorati lungo i margini laterali e particolarmente elaborata in principio.
Dopo lo scisma seguito alla scomunica del patriarca greco Michele Cerulario nel 1054, diversi tentativi dei pontefici per riavvicinare le due Chiese non avevano avuto esito, anzi il pontificato di Gregorio VII (1073‑1085) in qualche misura aveva rischiato di aumentare ancor più le distanze. Con l’avvento sul trono di Costantinopoli di Giovanni II Comneno e con il succedersi a Roma dei pontefici Callisto II e Onorio II sembrava giunto un momento favorevole alla ripresa delle trattative per l’unione. In tal senso dovette scrivere papa Callisto all’imperatore (la lettera è purtroppo perduta), e questi rispondendo mostrava di desiderare sinceramente la pace e l’unità della Chiesa: Unam enim esse ecclesiam ‑ scriveva ‑ quam Salvator sanguine proprio redemit, nulli eorum qui divinam scripturam docti sunt omnino ignotum est. Assecondando l’imperatore, pastori e teologi greci si mostrarono disposti a riesaminare le questioni controverse con spirito di riconciliazione; questo clima di maggiore apertura era favorito anche dal fatto che Costantinopoli, per la sua posizione geografica, era divenuta il crocevia di varie nazioni e regioni d’Europa (vi si recavano russi, francesi, veneziani, amalfitani, inglesi, genovesi) i cui popoli, di rito latino e greco, si incontravano senza ostilità, anzi con reciproco rispetto. Fu però una breve parentesi, perché con la successione imperiale di Manuele I Comneno (1143‑1180) e con le mutate condizioni politiche in Europa che influenzarono i pontificati di Adriano IV e Alessandro III (soprattutto per le tensioni con il Barbarossa), la faticosa opera di riunione si arenò.
La lettera, scritta prima in greco e poi in latino (scrittura carolina con elementi semionciali) da due differenti funzionari della cancelleria imperiale, reca la sottoscrizione autografa, in cinabro, dell’imperatore.
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La linea di Giovanni Comneno di Poti (Georgia) e’ quella di un
Giovanni Poto Seniore o Paleologo , Imperatori onorari di Bisanzio e Morea (detti Despota o Des Poti,linea vitale in primogenitura nella principessa Giovanna Puoti ,nonna della principessa Yasmin ) ed Alfonso Poto Seniore o Paleologo che appare, nella seconda metà del XV secolo ,vitale nella linea dei Marchese dei Principi despoti di Bisanzio , purista Basilio Puoti e dei Patricii Romanorum et Principes Bisantii Poto di Castrum Poto o Castello Puoti di Castelpoto
Il titolo di Despota fu in origine degli imperatori greci. Dignita’ di secondo titolo degli imperatori, il despota aveva diritto al rango di Maesta’(Basileia) e paludamento , scettro da re.Gli imperatori di Bisanzio crearono despoti i figli , prenti ed affini(Meursio, lessico barbaro-Leunclavio p.22 Pandect hist.turc.)I discendenti degli imperatori Paleologo, nomaronsi Seniores , Patrizi ,Despoti, o Jerontes- Seniores, Des-Pota -
da cui Poto il Seniore (Paleologo, significa Vecchio , o forte, potente)
I patrizi (singolare patrizio, in latino patricius) erano in origine la classe d’elite della antica società romana. Si trattava principalmente dei membri delle famiglie senatorie, discendenti dai capi delle gentes originarie, i clan gentilizi risalenti all’epoca della fondazione di Roma. La parola patrizio ha infatti la stessa radice della parola pater (padre). L’appartenenza a questa classe era dunque fissata dalla nascita piuttosto che dall’agiatezza economica la quale, soprattutto a seguito dell’afflusso di ricchezze dalle colonie, caratterizzò anche altri strati sociali (come gli equites). Essi avevano tutti i diritti e i privilegi dell’epoca, fra i quali alcuni anche unici, come per esempio l’accesso alle cariche senatorie e molti sacerdozi . Facevano parte, dunque, della classe degli optimates, i “migliori”, cioè gli aristocratici.Sotto l’imperatore Costantino I il termine divenne un titolo onorifico, attribuito ai più fedeli collaboratori, e riservato a i Puoti essi discendono da Poto figlio di Adelchi . Quindi sono Stirpe regale Longobarda. Il titolo di Marchese e’ una peculiarita’ di un ramo , quello di Basilio Puoti, che lo ebbe dai Palmieri, iscritto alla nobilta’del seggio di Bari. Certamente il regno Longobardo e quello bizantino di Re Poto non sussiste piu’ in Italia se non con il rango di Patricius Romanorum.Ma e’ charo che sono Dinastia imperiale e reale e di despoti. Tra l’altro discendono proprioda Gisla sorella di Carlo Magno e Poto ne sposo’ una figlia. Quindi hanno sangue merolitingo longobardo e carolingio oltre che bizantino. Come conferma il libro " Bisanzio,seconda Roma" ,Adelchi muto'nome a Costantinopoli e fu pretendente al trono,quale discendente di Costantino e Galla Placidia,oltre che capostipite, attraverso il figlio Poto, dei Comneno Paleologo
La linea di Giovanni Comneno di Castrum Poti o Komne (del Poto o Potente)da cui Comneno (Georgia) e quella di Tommaso Paleologo di Morea e’ quella di un
Giovanni Poto Paleologo o Seniore ed Alfonso Poto Paleologo , Jeronte o Seniore che appare, nella seconda metà del XV secolo. Il nome Paleologo , infatti deriva da Pala(Poto, Potente o Sovrano) Ghio o chios che significa Dinastia ,Casa ,di Poto
Il titolo di Despota fu in origine degli imperatori greci. Dignita’ di secondo titolo degli imperatori, il despota aveva diritto al rango di Maesta’(Basileia) e paludamento , scettro da re.Gli imperatori di Bisanzio crearono despoti i figli , prenti ed affini(Meursio, lessico barbaro-Leunclavio p.22 Pandect hist.turc.)I discendenti degli imperatori Paleologo, nomaronsi Despoti, o Jerontes- Seniores, Des-Pota -
da cui Poto il Seniore (Paleologo, da Pala significa Vecchio , o forte, potente,Poto o sovrano)
DINASTIA PUOTI DI COMNENO PALEOLOGO POTO
L’IMPERATORE GIOVANNI II COMNENO A CALLISTO II
SULL’UNIONE DELLE CHIESE
[Costantinopoli], 1139 giugno
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Rotolo pergamenaceo, mm 3975×365, composto da otto pergamene; scrittura aurea su pergamena purpurea e firma imperiale in rosso.
ASV, A.A., Arm. I-XVIII, 402
In risposta ad una precedente lettera di papa Innocenzo II (1130‑1143) a lui diretta, l’imperatore d’Oriente Giovanni II Comneno (1118‑1143) invia al pontefice una lettera solenne, rivestita di elementi che la rendono preziosa: pergamena trattata con tinta color rosso porpora, caratteri della scrittura in oro, cornice con fregi a viticci dorati lungo i margini laterali e particolarmente elaborata in principio.
Dopo lo scisma seguito alla scomunica del patriarca greco Michele Cerulario nel 1054, diversi tentativi dei pontefici per riavvicinare le due Chiese non avevano avuto esito, anzi il pontificato di Gregorio VII (1073‑1085) in qualche misura aveva rischiato di aumentare ancor più le distanze. Con l’avvento sul trono di Costantinopoli di Giovanni II Comneno e con il succedersi a Roma dei pontefici Callisto II e Onorio II sembrava giunto un momento favorevole alla ripresa delle trattative per l’unione. In tal senso dovette scrivere papa Callisto all’imperatore (la lettera è purtroppo perduta), e questi rispondendo mostrava di desiderare sinceramente la pace e l’unità della Chiesa: Unam enim esse ecclesiam ‑ scriveva ‑ quam Salvator sanguine proprio redemit, nulli eorum qui divinam scripturam docti sunt omnino ignotum est. Assecondando l’imperatore, pastori e teologi greci si mostrarono disposti a riesaminare le questioni controverse con spirito di riconciliazione; questo clima di maggiore apertura era favorito anche dal fatto che Costantinopoli, per la sua posizione geografica, era divenuta il crocevia di varie nazioni e regioni d’Europa (vi si recavano russi, francesi, veneziani, amalfitani, inglesi, genovesi) i cui popoli, di rito latino e greco, si incontravano senza ostilità, anzi con reciproco rispetto. Fu però una breve parentesi, perché con la successione imperiale di Manuele I Comneno (1143‑1180) e con le mutate condizioni politiche in Europa che influenzarono i pontificati di Adriano IV e Alessandro III (soprattutto per le tensioni con il Barbarossa), la faticosa opera di riunione si arenò.
La lettera, scritta prima in greco e poi in latino (scrittura carolina con elementi semionciali) da due differenti funzionari della cancelleria imperiale, reca la sottoscrizione autografa, in cinabro, dell’imperatore.
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La linea di Giovanni Comneno di Poti (Georgia) e’ quella di un
Giovanni Poto Seniore o Paleologo , Imperatori onorari di Bisanzio e Morea (detti Despota o Des Poti,linea vitale in primogenitura nella principessa Giovanna Puoti ,nonna della principessa Yasmin ) ed Alfonso Poto Seniore o Paleologo che appare, nella seconda metà del XV secolo ,vitale nella linea dei Marchese dei Principi despoti di Bisanzio , purista Basilio Puoti e dei Patricii Romanorum et Principes Bisantii Poto di Castrum Poto o Castello Puoti di Castelpoto
Il titolo di Despota fu in origine degli imperatori greci. Dignita’ di secondo titolo degli imperatori, il despota aveva diritto al rango di Maesta’(Basileia) e paludamento , scettro da re.Gli imperatori di Bisanzio crearono despoti i figli , prenti ed affini(Meursio, lessico barbaro-Leunclavio p.22 Pandect hist.turc.)I discendenti degli imperatori Paleologo, nomaronsi Seniores , Patrizi ,Despoti, o Jerontes- Seniores, Des-Pota -
da cui Poto il Seniore (Paleologo, significa Vecchio , o forte, potente)
I patrizi (singolare patrizio, in latino patricius) erano in origine la classe d’elite della antica società romana. Si trattava principalmente dei membri delle famiglie senatorie, discendenti dai capi delle gentes originarie, i clan gentilizi risalenti all’epoca della fondazione di Roma. La parola patrizio ha infatti la stessa radice della parola pater (padre). L’appartenenza a questa classe era dunque fissata dalla nascita piuttosto che dall’agiatezza economica la quale, soprattutto a seguito dell’afflusso di ricchezze dalle colonie, caratterizzò anche altri strati sociali (come gli equites). Essi avevano tutti i diritti e i privilegi dell’epoca, fra i quali alcuni anche unici, come per esempio l’accesso alle cariche senatorie e molti sacerdozi . Facevano parte, dunque, della classe degli optimates, i “migliori”, cioè gli aristocratici.Sotto l’imperatore Costantino I il termine divenne un titolo onorifico, attribuito ai più fedeli collaboratori, e riservato a i Puoti essi discendono da Poto figlio di Adelchi . Quindi sono Stirpe regale Longobarda. Il titolo di Marchese e’ una peculiarita’ di un ramo , quello di Basilio Puoti, che lo ebbe dai Palmieri, iscritto alla nobilta’del seggio di Bari. Certamente il regno Longobardo e quello bizantino di Re Poto non sussiste piu’ in Italia se non con il rango di Patricius Romanorum.Ma e’ charo che sono Dinastia imperiale e reale e di despoti. Tra l’altro discendono proprioda Gisla sorella di Carlo Magno e Poto ne sposo’ una figlia. Quindi hanno sangue merolitingo longobardo e carolingio oltre che bizantino. Come conferma il libro " Bisanzio,seconda Roma" ,Adelchi muto'nome a Costantinopoli e fu pretendente al trono,quale discendente di Costantino e Galla Placidia,oltre che capostipite, attraverso il figlio Poto, dei Comneno Paleologo
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